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Apprendiamo dagli amici di GlobalDPO una notizia che, pur interessando potenzialmente milioni di utenti, certo non può essere definita una sorpresa, ossia l’intervento da parte del Garante italiano per la Privacy per fermare da subito l’utilizzo di Google Analytics, così come precedentemente accaduto in Austria e in Francia.

Sono pochi gli internauti che non conoscono questo tool di Google, finalizzato alla raccolta di statistiche e in generali dati interessanti – e per questo spesso anche sensibili, come l’indirizzo IP ad esempio – che però non restano nelle mani dell’utente che ne ha richiesto i servizi, ma vengono al contrario trasferiti negli Stati Uniti, Paese dove il livello di protezione dei dati, secondo il Garante, non è adeguato.

Si tratta di una di quelle notizie che si sospettava prima o poi sarebbe accaduta, ma che in cuor nostro, quanto meno dalla parte degli utenti, speravamo di posticipare all’infinito, proprio perché sono tantissimi i siti, anche importanti o istituzionali, che ancora utilizzano Analytics come strumento principale per la raccolta dei dati.

Cosa fare adesso per evitare sanzioni? Semplicemente, quello che si sarebbe dovuto fare già da tempo: affidarsi a professionisti esperti del settore per mettere in regola il vostro sito sotto tutti gli aspetti legati al GDPR e alla privacy, trovando soluzioni adatte e personalizzate alle vostre esigenze, sempre nel pieno rispetto della legge.
Anche perché, ma ormai lo abbiamo capito, quello alla riservatezza e alla privacy è considerato quanto meno in Europa un diritto inalienabile; l’auspicio è che anche il resto del mondo, gradualmente, si adegui a questa tendenza.

Come spesso si sente dire in tantissimi ambiti lavorativi, anche in questo caso l’improvvisazione non soltanto non premia, ma rischia di fare danni parecchio pesanti.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti potete contattare gli esperti di Globalsystem da qui.

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