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Si fa sempre più intenso in tutto il mondo il dibattito sul passaporto sanitario, ossia l’unico strumento, supportato dalla tecnologia, che potrebbe permettere un rapido ritorno alla vita normale, sospesa in quest’ultimo anno dalla violenta pandemia di covid-19.

Come noto, sono ormai avviate più o meno ovunque ma con risultati purtroppo non omogenei le prime vaccinazioni anticovid, un vero e proprio sogno che si realizza, quasi un miracolo visti i tempi di ricerca e produzione dei vaccini.

Vaccinandosi seguendo le istruzioni e i tempi indicati delle case farmaceutiche e dagli enti di controllo, di fatto azzera o quasi i rischi di contrarre il covid e trasforma un’eventuale positività al virus SARS-COV-2 in uno status asintomatico e poco infettivo; questo permetterebbe, in presenza di un’adeguata immunità di gregge, di declassare il rischio pandemico, trasformandolo in endemico e controllabile, come una normale influenza o come il raffreddore.

Ma in attesa di raggiungere l’immunità di gregge, è possibile immaginare un passaporto sanitario digitale per cominciare a riprendere una vita il più possibile normale, magari partendo proprio dagli spostamenti?

A questa ipotesi ci ha pensato il team di IATA, l’Associazione internazionale del trasporto aereo, che ha sviluppato Travel Pass, una app che si candida a diventare lo standard internazionale dei passaporti sanitari digitali.

L’importanza di Travel Pass è infatti che stabilisce a livello globale le regole da rispettare per poter dimostrare la negatività dei passeggeri al virus. L’app dovrebbe essere lanciata ufficialmente entro la fine di marzo per i dispositivi Apple iOS ed entro la fine del secondo trimestre per quelli Android.

Quali sono le sue caratteristiche principali? La prima è scontata: non sarà più necessario esibire documentazioni cartacee ma tutte le informazioni saranno in formato digitale. I viaggiatori dovranno semplicemente mostrare un codice QR contenuto nell’app al personale delle compagnie aree e alle autorità aeroportuali che saranno ovviamente munite di un apposito lettore ottico.

Questo è però solamente l’aspetto esterno e meno rilevante. Il cuore del passaporto digitale è un altro: il database che contiene le informazioni sanitarie sui singoli passeggeri che possono essere inserite solamente da laboratori, cliniche e centri specializzati certificati. Questo per garantire che i test effettuati dai viaggiatori rispettino gli standard scientifici riconosciuti a livello internazionale.

Per partire in sicurezza sarà dunque necessario essere vaccinati o aver effettuato di recente un tampone con esito negativo.

Per sviluppare il sistema AITA ha avviato da tempo una sperimentazione che ha coinvolto Singapore Airlines, Etihad, Air New Zealand, Qatar Airways, Emirates e Malaysia Airlines. Sulla fattibilità del processo non ci sono dubbi. E’ ovvio però che per applicarlo su larga scala servirà più tempo perché i soggetti coinvolti sono diversi: autorità, compagnie aree, viaggiatori ma soprattutto laboratori, cliniche e centri specializzati che eseguono vaccini e test e che garantiscono la validità delle informazioni sanitarie caricate sul database su cui si basa Travel Pass.

L’applicazione sarà gratuita per i viaggiatori mentre le compagnie aree pagheranno a IATA una piccola tassa per passeggero. Per garantire la veridicità delle informazioni contenute nel database sarà utilizzata la tecnologia blockchain che garantisce la non alterabilità dei dati e l’identità della fonte di provenienza (laboratori, cliniche e centri specializzati).

Altro aspetto fondamentale del progetto sviluppato da IATA è infine la creazione di una identità digitale univoca del viaggiatore, utile non solo per garantire l’attendibilità del passaporto sanitario ma anche per far sì che il viaggiatore sia riconosciuto con lo stesso codice identificativo in tutta la rete aeroportuale globale.

La questione più spinosa l’abbiamo lasciata per ultima: considerando l’alto livello di sensibilità dei dati trattati, un app come Travel Pass come si porrà nei confronti del rispetto della privacy e del GDPR?

Come al solito, prima di esprimere un parere in tal senso bisognerà aspettare l’effettivo rilascio dell’app e le valutazioni da parte degli organi di verifica.

Per informazioni sulla privacy nelle aziende e sul GDPR vi invitiamo a visitare il seguente link.

Si ringrazia per le informazioni il sito Tiscali Innovazione

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