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Gli utenti di Whatsapp, la popolarissima app di messaggistica istantanea appartenente all’universo Facebook, possono per il momento stare tranquilli.

Sarebbero infatti stati sospesi i piani di mamma Facebook che prevedevano nel giro di pochi mesi l’avvio di messaggi pubblicitari, personalizzati in base alla profilazione degli utenti, da veicolare attraverso gli “stati” di Whatsapp.

Ad oggi dunque nessun messaggio pubblicitario dovrebbe coinvolgere i milioni di utilizzatori del servizio, anche se il team di sviluppo sta ovviamente sperimentando nuove soluzioni per monetizzare, ad esempio incrementando i servizi legati a Whatsapp Business.

Il timore era quello di assistere, anche sul proprio applicativo di messaggistica preferito, a quella pletora di messaggi pubblicitari evidentemente “cuciti” su misura dell’utente, un po’ come avviene su Facebook quando per esempio ci ritroviamo a fare una ricerca sul miglior metodo di cottura per una bistecca di Kobe e poco dopo in timeline siamo invasi dalle offerte di rivenditori di carne giapponese da tutto il mondo…

La “targetizzazione spinta” della pubblicità in realtà non è sempre un male, visto che a volte le offerte possono davvero essere convenienti, ma quello che inquieta è sempre e comunque la sensazione di essere spiati, alla quale spesso abbiamo acconsentito noi stessi accettando senza leggere lunghissimi testi scritti con caratteri minuscoli, i famigerati accordi di utilizzo di software vario.

Occhio alla privacy dunque e soprattutto alla leggerezza con la quale accettate di aderire a tanti e vari servizi, dando con troppa facilità accesso alla vostra posizione GPS o compilando moduli non sempre chiari qua e là sul web; dalla targetizzazione non possiamo certamente più sfuggire, ma almeno possiamo provare a limitarne al minimo l’invasività.

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